Scopo di quest’opera è mostrare che l’Europa (il nostro essere europei) è fondamentalmente una memoria trimillenaria. Consiste in un viaggio attraverso questa memoria, ed è una sorta di “fenomenologia dello spirito” dove s’intrecciano la storia e il mito, quest’ultimo naturalmente inteso attraverso la grande creazione letteraria e artistica. Infatti la poesia, come insegna Vico, rivela lo spirito della storia in senso “profetico”, che consiste nell’esprimere simbolicamente la coscienza di un’epoca. Il viaggio storico si arresta davanti al 1914, cioè alla “guerra civile” europea, foriera di una contemporaneità (per noi europei) la cui anima europea, cioè la sua memoria, rischia la dissoluzione.